Con riferimento all’aspetto economico, il contratto, grazie alle risorse allocate dal governo e finalizzate dall’Aran, consente di erogare complessivamente significativi aumenti salariali medi mensili; in particolare, 124 euro per i docenti, 96 euro per il personale Ata e 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi.
Tra le novità di maggiore rilievo, figurano:
– l’introduzione e relativa regolamentazione del lavoro agile;
– la definizione di un nuovo ordinamento professionale per il personale ausiliario, amministrativo e tecnico delle scuole, delle università e delle accademie e conservatori.
Per il personale degli enti di ricerca, invece, si rinvia ad una sequenza contrattuale la definizione sia dell’ordinamento professionale che della problematica correlata alle risorse aggiuntive per gli enti di ricerca non vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur).
Il CCNL rappresenta un passo importante per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore dell’Istruzione e della ricerca, assicurando un riconoscimento adeguato ai dipendenti che operano in aree fondamentali per la crescita del Paese.
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